Comunicato stampa n 10
Bologna, 6 Aprile 2018
A Tanexpo l’arte è anche fiore
Le composizioni di fiori si rinnovano con delle opere d’arte che soddisfano i bisogni emergenti.
Composizioni più smart, creative e originali.
fino al 7 aprile a Bologna
l’Esposizione Internazionale di Arte Funeraria e Cimiteriale
I fiori diventano opere artistiche in cui la creatività fa da padrona. A Tanexpo Federfiori, Federazione Nazionale dei fioristi italiani sta avendo in questa edizione parte attiva con i suoi migliori maestri fioristi che ogni giorno tengono una serie di dimostrazioni quotidiane di composizioni e addobbi, specificatamente ideate per le celebrazioni funebri e per l’omaggio cimiteriale.
“I fiori per le celebrazioni funebri sono cambiati, - ha affermato Carlo Sprocatti, Presidente Federfiori - non tanto per la scelta del tipo di fiore, quanto per il metodo di comporli. Le composizioni floreali sono più smart, più piccole, più creative e originali”.
Un cambio coerente con il crescente aumento delle cremazioni in Italia, che portano all’uso delle urne che per dimensioni richiedono degli addobbi più ridotti.
Inoltre, in Italia, l’abitudine di chi deve omaggiare il defunto, di rivolgersi alle Associazioni di beneficenza, per una donazione dedicata, è sempre più diffusa. Questo ha influito anche sul giro d’affari del comparto fiori.
Le tendenze
I vari operatori si ingegnano e inventano delle soluzioni alternative come quella di Limbo, azienda spagnola, specialista dell’ambito funerario e presente a Tanexpo, che ha brevettato delle corone funerarie molto speciali. Si tratta di una corona composta da piante viventi e indipendenti, che consente ai familiari e agli amici di onorare la persona deceduta, prendendo una piantina e quindi un ricordo vivo della loro amata. Questa corona innovativa è, inoltre, un'opzione più rispettosa per l'ambiente, in quanto non genera rifiuti e ha una maggiore durata nel tempo per essere composta da piante viventi.
I fiori più richiesti per le cerimonie funerarie sono le rose in tutti i colori, seguita dalle gerbere, tulipani, fresie e calle. Tutti rigorosamente italiani come dice Sprocatti, “la Federazione sta lavorando molto in questa direzione per favorire il mercato italiano e perché i nostri fiori durano di più”.
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